mercoledì 27 agosto 2008

Lettera d'amore



La nostra storia è giunta al termine, ma non perchè non ci amiamo più. E' finita perchè io volevo un uomo forte, tenace, capace di affrontare con me qualsiasi difficoltà della vita.
Tu, invece, sei come un bambino, spaurito, fragile, che ha paura di crescere.
La vita ti spaventa e fuggi lontano, lontano da te stesso.
Ti affoghi in mille interessi, che dopo un po’ butti via perchè non ti stimolano più. Non sono veri interessi, sono solo vie di fuga...
Dici che stai male, ma poi rifiuti ogni aiuto.
Mi chiedi dolcezza, comprensione, tenerezza, coccole, amore... tutto quello che tua madre non è riuscita a farti mai arrivare.
Io ti ho coccolato, ma qualche volta mi sono anche arrabbiata con te, come una donna che litiga col proprio uomo, ma ti sentivi aggredito e fuggivi da me.
In realtà, ancora una volta, fuggivi da te stesso e dalle responsabilità di una vita a due.
Mi hai confessato le tue debolezze, hai pianto tra le mie braccia, singhiozzavi come un bambino.
Ho provato un dolore immenso...
Eri il bambino che tanti anni fa avrebbe dovuto piangere,ma non lo ha fatto perchè fingeva, con sua madre e sua sorella, ma soprattutto con se stesso, di essere forte.
Eri l'ometto di casa...

Dov'era tuo padre in tutto questo?

Ti ho coccolato, ho sussurrato parole dolci alle tue orecchie, ti ho tranquillizzato e ho singhiozzato con te...
Avevi paura di star solo, volevi restare nel mio letto.
Ti aspettavi che durante la notte ti tenessi la mano e che vegliassi su di te, com'è accaduto altre volte...
Questo lo fa una madre!!
Ti ho mandato via, ho visto il tuo sguardo triste e mi sono sentita morire dentro!
Volevo chiamarti, trattenerti... ma non l'ho fatto...
Io voglio un uomo! Voglio il mio uomo da amare!!
Per ora ho solo il bambino che è in te, un bambino che fa promesse che non riesce a mantenere...
Non voglio essere tua madre, non voglio curare le tue ferite, voglio solo essere la donna del mio uomo!!

Cammina da solo, cammina sulle tue gambe!!

Impara ad amare il mondo in cui vivi, impara ad amare te stesso....
Guarda dentro di te senza più paura della vita che è meravigliosa!!...
Chissà forse un giorno ci incontreremo ancora o, forse, stando finalmente lontani capirai quanto amore ti ho donato!!


29/10/2007


Cinzia Gargiulo

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1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero, Cinzia; sempre di più gli uomini dimostrano di essere dei bambini spauriti e fragili, come tu dici.
Perché? Bisogna farsela questa domanda.
Perché gli uomini, da dittatori arbitri del bene e del male nei decenni e nei secoli passati, ad un certo punto sono diventati insicuri, impauriti, incapaci di decidere, spenti, apparentemente pieni di interessi, apparentemente forse anche appagati nel lavoro, ma del tutto incapaci di vivere una relazione sentimentale soddisfacente?
Io credo che la risposta a questa domanda stia nel grande cambiamento che le donne sono riuscite ad imporre nella nostra società. Una donna non più passiva, non più succube dell'uomo, una donna che si afferma anche nei lavori tradizionalmente predominio del sesso maschile, incute timore, sconvolge secoli e secoli di organizzazione sociale dove la divisione dei ruoli era netta e precisa.
L'uomo, di fronte a questo, si ritrae, e i cambiamenti, oltre ad avvertirsi nel campo sociale, si avvertono anche nella sfera individuale, nel cambiamento della psicologia e delle manifestazioni dei due sessi: a mano a mano che la donna diventa più sicura di sé, l'uomo diventa più insicuro, si rifugia nelle certezze dell'infanzia, rifiuta di crescere, è incapace di stabilire relazioni affettive profonde, perché queste sono irrimediabilmente legate ad una fase adulta della vita umana. Il bisogno d'amore e di affetto è quello che unisce tutti, uomini e donne, ma, mentre le donne riescono spesso a sublimare questo bisogno in altre forme, l'uomo diventa sempre più dipendente da questo tipo di relazioni dove spesso non è la gioia della presenza, ma la paura dell'assenza a farla da padrona; e così, l'uomo non riesce a godere del presente e delle cose belle che può offrire, ma vive in una perenne paura di un futuro minaccioso e angosciante, perché quello che realmente diventa preponderante è la paura di perdere la persona amata.
Questo si capisce chiaramente da quello che tu hai scritto in modo così chiaro ed efficace, e si comprende anche perché sono quasi sempre le donne a mettere fine a queste relazioni sfibranti, sempre in bilico tra un presente di insoddisfazione e un futuro di incertezza e di angoscia.
Gli uomini forti che le donne vorrebbero, sono stati giustamente spazzati via dalla storia e dall'emancipazione femminile, ma, al loro posto non è ancora nata un'altra figura di uomo in grado di sostituirli: l'uomo è in mezzo al guado, annaspa, va sotto e risale, e la terraferma è ancora lontana, perché questi sono processi lunghissimi, che durano decenni e anche secoli.
Alla fine forse nascerà un altro uomo; mi dispiace che voi gentili donzelle di oggi vi siate trovate in questa fase di passaggio e di transizione; fate di necessità virtù e cercate di trovare gli uomini... un pò più avanti degli altri nel cammino.
Scusami per il lunghissimo commento, Cinzia, ma la tua lettera e l'argomento che hai trattato mi hanno molto interessato e stimolato.
Un abbraccio per te.